All’inizio delle attività scolastiche, la santa Messa raccoglie tutti i nostri ragazzi intorno all’altare, per affidare a Dio il nuovo anno scolastico e l’intera scuola.
Riprendiamo le parole chiave dell’omelia del nostro Rettore; li lasciamo come suggerimenti utili, da tener presenti anche durante il corso dell’anno.
La prima è ENTUSIASMO, voglia di iniziare un nuovo percorso: la si legge negli occhi di tutti i ragazzi, ma in particolare delle prime classi… Una parola da coltivare, da non perdere assolutamente, anche quando si presenta sul cammino qualche piccola difficoltà; sarà soprattutto in questo caso che potrà sostenerci.
Poi ecco il richiamo al Ballerini come luogo di ACCOGLIENZA, come ambiente dove si sta bene con gli altri. È una scuola dove si respira un CLIMA di attenzione, di rispetto, di disponibilità… insomma, una bella scuola dove crescere, imparare, conoscere…
Proprio a questa considerazione si collega la terza parola, qualcosa di più, un vero invito all’azione: AVERE CURA. Nell’intenzione rimanda al motto “I care” tanto caro a don Milani, e dice di considerazione e riguardo, di interesse e diligenza… Avere cura significa dare concretezza al voler bene e si può declinare indipendentemente da ruoli o mansioni; è importante che sia, ai vari livelli, consapevolezza dei piccoli e dei grandi, degli alunni e dei docenti, dei genitori e dei figli… E se sarà così, sarà sempre più coinvolgente, costruttivo, vivace, libero… studiare e crescere nel nostro Collegio.
L’inizio di ogni anno scolastico è unico e irripetibile, se non altro perché, ogni volta, parte del… cast si rinnova.
Ogni prima classe porta con sé cambiamenti e inevitabili emozioni.
Per i più piccoli è davvero il primo giorno di scuola in assoluto, il momento di una prima autonomia da costruire che coinvolge non solo loro ma la famiglia intera, con mamma e papà che vivono in prima persona un momento unico, accompagnandoli fin nella prima classe della loro vita scolastica, aspettandoli sotto il portico con tante cose da raccontare alla fine di questa giornata indimenticabile…
Per i ragazzi delle medie iniziano tre anni di avventura; l’avventura alla scoperta di se stessi e del mondo, l’avventura del crescere… cominciando, magari, da una colazione “magica” insieme…
Le prime superiori sperimentano una nuova responsabilizzazione, in un percorso che li accompagna per cinque anni verso una nuova consapevolezza di sé, verso una… prima maturità che apre la strada verso l’età adulta. A questo primo giorno appartiene il ritrovarsi tutti insieme, accolti dalle parole di incoraggiamento di Rettore e Preside, oltre a una prima scoperta del nuovo ambiente, magari attraverso una “caccia all’immagine” per gli spazi del nostro Collegio…
Per tutti gli altri, per chi non è in prima, sono i giorni del ritrovarsi a raccontarsi qualcosa dell’estate, a spiare i cambiamenti dei compagni, ad allacciare relazioni inattese fino alla settimana precedente…
A tutti voi, ragazzi, ma anche a tutti i vostri docenti che si mettono in gioco per voi e con voi
BUON ANNO SCOLASTICO 2019-2020!!!
“Forever Young” è il titolo di una canzone famosissima di Bob Dylan. Per sempre giovane: questo è il sogno di ogni uomo, quello di rimanere sempre giovane. Ma che cos’è la giovinezza e nella vita è possibile rimanere sempre giovani? E’ bene sapere che la giovinezza non è solo un dato anagrafico, ma anche una dimensione dell’anima. Si può essere giovani a 80 anni come Papa Francesco o come il nostro ex rettore Don Luigi Schiatti e si può essere vecchi già a 15 anni.
Chi è allora giovane?
Giovane è chi rimane aperto alla vita, curioso, attento, sempre pronto a stupirsi e ad emozionarsi ancora.
Giovane è chi è disposto a rinnovarsi, a cambiare, chi ha voglia di crescere, di diventare ogni giorno migliore.
Giovane è chi non ha paura ad amare, cerca ancora nella vita la bontà in sé e negli altri.
Giovane è chi non si lascia prendere dalla rabbia, dalla lamentazione, dal disprezzo.
Giovane è chi non si chiude in sé stesso, ma va incontro alla vita e agli altri con curiosità e desiderio.
Ma come rimanere per sempre giovani, forever young?
Papa Francesco nella sua ultima esortazione apostolica “Christus vivit” ci suggerisce la strada.
Scrive: “Gesù, l’eternamente giovane, vuole donarci un cuore sempre giovane, tutto ciò che lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita!” L’augurio che faccio agli studenti della nostra scuola, ai docenti e a tutto il personale, è quello di vivere con gusto e con intensità il tempo della giovinezza. Che ogni anno scolastico sia un anno nuovo!
Forever Young!
Il rettore, don Guido
È arrivato al termine anche l’anno scolastico 2018-2019.
Rimane ancora qualche giorno di impegno per chi è coinvolto negli Esami di Stato di Secondaria 1°g e Superiori (…a dire il vero, si parla di settimane per i maturandi…); a loro va il nostro caloroso “IN BOCCA AL LUPO!”.
Poi sarà finalmente estate di riposo per tutti.
Auguriamo agli alunni (a uno a uno, mentre scorriamo le foto di classe) e alle loro famiglie un periodo sereno di relazioni intense e di esperienze arricchenti. I giorni dell’estate hanno sempre una ricchezza di vita e di significato, soprattutto per i ragazzi e i giovani; sono momenti preziosissimi di crescita che non devono essere sprecati.
Una splendida giornata di festa, pensata con momenti dedicati a tutte le età, che neanche il tempo incerto ha rovinato.
È stato un vivace pomeriggio di amicizia e divertimento, esposizioni, riconoscimenti e premiazioni, piccoli saggi e assaggi dell’impegno dei nostri alunni, giochi, sport e tanto altro ancora…
Una bella festa condivisa da chi ricorda, sostiene e apprezza il Collegio Ballerini, vissuta insieme con gioia e partecipazione.
La santa messa celebrata da mons. Luigi Schiatti, con gli auguri di tutta la comunità balleriniana per i suoi 60 anni di sacerdozio e per il suo lungo impegno per la nostra scuola, ha raccolto le emozioni dei partecipanti e del celebrante. Riprendiamo dalle sue parole di ringraziamento: “Continuerò a pregare per il nostro caro, carissimo collegio Ballerini, affinché la protezione di Maria SS. lo renda sempre più una significativa scuola cattolica. Auguro a tutti voi di continuare ad impegnarvi generosamente per il bene, anche cristiano, degli alunni. Evviva il Collegio Ballerini!”.
Condividiamo questo pensiero con tutti coloro che erano presenti, con chi sceglie la nostra scuola per i propri figli, con chi torna volentieri per ritrovarsi con gli amici degli anni di studio, con chi ogni giorno si impegna in prima persona, docente o alunno, fra le mura del nostro più che secolare Collegio.
A chiudere in bellezza la giornata il grande buffet, reso possibile dal bel lavoro dei ragazzi dell’Istituto Alberghiero, e il coinvolgente momento finale dell’iniziativa Numeri&Premi, di cui potete verificare l’esito finale cliccando il link sottostante.
NUMERI&PREMI – GLI ABBINAMENTI
Un grazie sincero a tutti coloro che hanno partecipato e vissuto con noi questo bel pomeriggio di Ballerini e a quanti hanno reso possibile tutto questo sostenendo l’impegno organizzativo e il lavoro di preparazione.
A tutti l’arrivederci alla festa del prossimo anno (…anche prima, se volete; noi siamo sempre presenti…), ripetendo insieme “EVVIVA IL COLLEGIO BALLERINI!”.
Beatissimo don Luigi,
buon compleanno da tutti i bambini della Scuola Primaria, soprattutto dai più piccoli, a cui fai conoscere Gesù con semplicità e passione.
Ti auguriamo salute, soddisfazioni e tanta gioia sacerdotale in questo giorno di festa!
A questi auguri particolari si aggiungono quelli dell’intera comunità balleriniana:
BUON COMPLEANNO, beatissimo Rettore emerito
Scrive Papa Francesco nell’ultima esitazione apostolica sui giovani:
“Cristo è la più bella giovinezza di questo mondo.
Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita”
Auguro a ciascuno di voi di lasciarsi incontrare da Cristo vivo e risorto, per rimanere sempre giovani nei desideri e negli ideali. BUONA PASQUA!
Il Rettore Don Guido Gregorini
Un cardinale unico quello che venerdi 29 marzo ho avuto modo (direi proprio l’onore) di conoscere. Un vecchio prete albanese. Vecchio sul serio perché sta per compiere 92 anni. Prete sul serio perché, per continuare a esserlo, ha accettato di passare quasi 30 anni ai lavori forzati sotto il regime comunista dell’Albania.
La storia è di quelle forti. Nel 1963, don Ernest fu arrestato e condannato a morte. Di anni, allora, ne aveva 35. Gli misero in cella spie in carne e ossa, ma anche microspie, per carpirgli offese e accuse nei confronti del dittatore comunista Enver Hoxha. Ma lui aveva già perdonato chi lo stava per uccidere. Da lui non vennero parole d’odio.
Quella condanna fu tramutata in lavori forzati e da allora, per i successivi quasi 30 anni.
Una vita durissima, la sua: in miniera a spaccare pietre, nelle fogne a umiliarsi. Restò sempre prete. Don Ernest è l’ultimo ancora in vita: l’unico che ancora può portare testimonianza rispetto a ciò che il comunismo faceva a pochi chilometri dai nostri confini; spesso nella nostra indifferenza.
Se per quasi 30 anni don Ernest ha saputo resistere a una violenza e a un’ingiustizia davvero brutali, lo si deve esattamente a questo: la sua grande Fede. Ed è questo che è rimasto impresso in noi ragazzi del Collegio Ballerini: l’importanza di avere una fede, di credere in valori e idealità, di essere pronti a subire ingiustizie per non tradire ciò in cui si crede.
È stata certamente una testimonianza di vita e di fede, ma anche una testimonianza di civiltà, di questo vecchio testimone albanese, che sotto la porpora da cardinale indossa un vecchio e sdrucito maglione di lana.
Due interessanti appuntamenti musicali per il mese di marzo, proposti dall’Associazione Brianza Musica e dal Collegio Ballerini.
venerdì 22 marzo 2019 – ore 21.00
LE SCHUBERTIADI
Parole, suoni e racconti per scoprire Franz Schubert
Relatore Roberto Colciago
Al pianoforte Adriana Colciago
Alla serata interverranno gli allievi della classe II Liceo del Collegio Ballerini e della classe III della Secondaria di primo grado dell’Istituto Suore Sacramentine di Cesano Maderno, accompagnati dalle docenti Sofia Mariani, Federica Bini, Fabiola Galli e Susanne Nehammer
sabato 30 marzo 2019 – ore 21.00
BEETHOVEN, SCHUBERT E LO SPIRITO VIENNESE
Concerto sinfonico della European Youth Ensemble
Musiche di Ludwig van Beethoven, Franz Schubert, Jules Massenet
Solista Francesco Maltecca
Direttore Roberto Colciago
Entrambi gli incontri si tengono presso il COLLEGIO BALLERINI con INGRESSO LIBERO.
Cari ragazzi e cari genitori,
un mio caro amico prete, compagno di molte escursioni in montagna, ha fatto la scelta di andare in Africa come missionario. Mi ha mandato una breve testimonianza del suo primo periodo in questa terra di missione. Ve lo mando come augurio di Natale, perché ciascuno di noi non viva in modo abitudinario e superficiale il Santo Natale.
In italiano abbiamo una espressione per indicare un luogo sperduto e disabitato. Diciamo “Un luogo dimenticato da Dio”. Quando insieme a don Angelo o don Francesco, partiamo con la jeep e magari dopo un’ora di strada sterrata raggiungiamo una chiesetta nel mezzo della savana, verrebbe da pensare che siamo in un luogo dimenticato da Dio. E invece no perché anche la chiesa più sperduta, magari ancora in mattoni a vista con il tetto in paglia o non esattamente “in bolla” è già abitata dal Corpo di Cristo che è la Chiesa vivente. Qui i cristiani non hanno la fortuna della Messa tutte le domeniche e soprattutto non hanno la fortuna di una chiesa praticamente sotto casa. Eppure Dio li ha raggiunti e chiamati scegliendo di abitare in mezzo a loro e in loro. Il primo missionario gesuita arrivò da queste parti solo 100 anni fa ma gli africani sono un popolo paziente, abituato ad aspettare senza la nostra fretta. Ci sono voluti quasi duemila anni ma Dio non si è dimenticato di nessuno. Diventando uomo per amore di ogni uomo ha accettato anche lui di farsi paziente e di sottomettere il suo amore ai tempi degli uomini. Sono però sicuro che la sua gioia è grande quando i suoi figli si radunano per incontrarlo e riceverlo anche in Chiese che non hanno ancora la bellezza delle nostre cattedrali ma sono più simili alla capanna di Betlemme. Dio ha scelto di rinunciare a qualche comfort ma non ha voluto rinunciare all’amore grande e semplice di sua mamma Maria e di suo padre Giuseppe. L’incarnazione ci annuncia questa vicinanza di Dio sempre e per ogni uomo. Dio non si è dimenticato di nessuno… più facile che noi ci dimentichiamo o abituiamo troppo a un Dio che ha scelto di abitare sotto casa nostra. Buon Natale!
Il Rettore Don Guido Gregorini