Questa giornata si celebra il 20 marzo, ma sembra così lontana, oggi, la felicità. Tutti insieme, però, possiamo ricostruirla; ecco 30 suggerimenti… e un po’ di ripasso d’inglese.
Si è costituita oggi, 2 febbraio 2020, alla presenza del Notaio Francesca Riboldi, l’Associazione Amici del Ballerini, un progetto fortemente voluto e sviluppato da un gruppo di genitori, alunni ed ex-alunni, accolto e sostenuto con entusiasmo dagli organi del Collegio Arcivescovile Ballerini.
Il Consiglio Direttivo è composto da 15 soci fondatori. La carica della Presidenza è ricoperta da Annalisa Orsi, ex alunna del Collegio Ballerini e oggi professionista del Marketing e della Comunicazione, nonché mamma di un’alunna della scuola primaria; alla vice-Presidenza Glauco Longoni, imprenditore e anch’egli ax-alunno.
Già punto di riferimento del territorio come istituzione educativa, culturale e religiosa, il Collegio Arcivescovile Ballerini potrà beneficiare, grazie alla neo-nata Associazione Amici del Ballerini, di una rete di professionisti e volontari, che potranno donare le loro competenze, tempo, passione e risorse per la crescita dei bambini, dei giovani, della Scuola e, con essi, dell’intera comunità locale.
“Vogliamo sostenere e arricchire il ruolo educativo, civico e culturale che il Collegio Arcivescovile Ballerini svolge nel territorio” spiega così Annalisa Orsi il senso dell’Associazione Amici del Ballerini. “Nasce oggi una bella avventura in cui sentirsi tutti protagonisti nel proporre e nel promuovere iniziative a favore dei bambini e dei giovani”.
“Ho tanti bei ricordi degli anni che ho passato da alunno al Ballerini, e oggi voglio restituire a questa scuola qualcosa di quello che mi ha dato” spiega Glauco Longoni, eletto oggi Vice Presidente. Una curiosità: Glauco è un lontano nipote di Don Angelo Longoni, sacerdote di Seregno che, nel lontano 1898 fondò il Collegio.
Don Guido Gregorini, rettore del Collegio Ballerini, intervenuto al cocktail di lancio dell’Associazione, svoltosi proprio nei locali del nuovo ristorante didattico Spoon gestito dagli alunni dell’Istituto Alberghiero, ha voluto sottolineare come l’Associazione Amici del Ballerini aggiunge un elemento importante per la Scuola: “Proprio come ogni edificio, anche la nostra Scuola ha bisogno di tanti mattoni per stare insieme. L’Associazione Amici del Ballerini d’ora in poi sarà uno di questi. Fin dai primi incontri con alcune delle persone che hanno dato vita a questa Associazione ho colto tre elementi che vorrei caratterizzassero sempre le attività di questo gruppo: entusiasmo, serietà, concretezza. Entusiasmo sarà la nostra parola chiave, una parola che deriva dal greco e che significa letteralmente ‘nel respiro di Dio’, una vera e propria esplosione di energia”.
Sono già oltre 70 le persone che, come soci fondatori, hanno dato la loro disponibilità a partecipare alle attività dell’Associazione e la campagna associativa è appena iniziata. La stessa notaio, Francesca Riboldi, che ha seguito la redazione dell’atto costituto e dello statuto associativo, racconta di essere ex-alunna del Ballerini, avendo frequentato l’Istituto Alberghiero.
Anche Monsignor Bruno Molinari ha voluto portare il proprio augurio di buon cammino, ricordando l’importanza della figura dell’Arcivescovo Ballerini, rimasto a Seregno per 30 anni, persona semplice e umile, grande uomo di cultura e di fede. Allo stesso modo, Don Bruno ha voluto creare un legame tra questa personalità e l’Associazione: un’associazione che nasce in maniera semplice, con l’umiltà di chi si mette in cammino per qualcosa di buono; un’idea che intende dar vita a un nuovo itinerario culturale per il Collegio e per l’esterno; animata da uno spirito di fede che si vuole testimoniare, prima ancora di insegnare.
Per maggiori informazioni e per aderire
Con profondo dolore apprendiamo che, nella notte di sabato, il nostro caro prof. Antonio Zambrano è andato in Paradiso.
In questa pagina lo ricordiamo anche con qualche immagine della scorsa primavera: in Collegio, con i suoi ragazzi d sala durante la visita del Card. Ernest Simoni, e con i colleghi e gli alunni che ha “guidato” nella sua amata Napoli, per la loro gita di più giorni.
Avete partecipato alle serate di presentazione delle nostre scuole o all’Open Day, ma volete approfondire la conoscenza?
Non avete avuto occasione di venire a conoscere il nostro Collegio, ma volete informarvi sulle sue proposte scolastiche?
Potete contattare via mail il referente del settore a cui siete interessati (cliccate sui nominativi indicati scuola per scuola) per concordare un incontro personale, durante il quale riceverete informazioni e chiarimenti necessari e avrete l’opportunità di visitare il nostro Collegio.
Carissimi,
ai più sinceri auguri di un lieto Natale e di un sereno 2020, anche quest’anno desidero aggiungere un pensiero più sostanzioso, la lettera che don Stefano, un mio caro amico prete missionario in Zambia, ha inviato a fine novembre a tutti i suoi amici in Italia.
Come sempre fanno i missionari, anche questo scritto allarga gli orizzonti e ci invita a vedere il mondo in un altro modo, più vero, più cristiano.
Per chi cerca un Natale meno superficiale… buona lettura!
Il Rettore Don Guido Gregorini
26 novembre 2019
Non è stato facile svuotare le valige al ritorno dall’Italia. Sono rimaste qualche giorno aperte e vuote in camera poi le ho messe nello sgabuzzino pensando che dovrà passare un anno prima di ritirarle fuori. Dovendo prepararle prima nella versione Zambia to Italia e poi Italia to Zambia ho potuto fare una interessante constatazione: in entrambi i casi contenevano solo regali. Partendo per l’Italia c’erano tutti i regali per gli amici italiani e tornando in Zambia avevo esattamente il massino del peso consentito (23 kg per due valige) tutti di regali ricevuti per me (Toscani di ogni tipo e taglia introvabili in Zambia, alimentari made in Italy, una bellissima cassa per la musica e qualche libro) e per la gente di qui (un intero campionario di magliette di tutte le squadre NBA, cappelli di lana fatti a mano, palloni per ogni sport…). Che bel mestiere quello di FedEx di doni: permette di gustarsi la doppia gioia di chi dona e di chi riceve.
Mi sembra una buona immagine di cosa sia la missione e quindi la vita cristiana: riconoscere che la vita è un dono perché nasce dall’amore della Trinità e quindi farla diventare dono e suscitatrice di doni. Come si fa a vivere senza aver scoperto questo? La vocazione è esattamente questo: scoprire a chi voglio donare la vita.
Nella cultura zambiana c’è questa bella tradizione: i doni si ricevono sempre con due mani aperte e non con una mano che “arraffa”. Me ne ero dimenticato qualche domenica fa quando durante la Messa c’era una lunga fila di donne che, per una occasione speciale, portavano una busta con l’offerta per la parrocchia. Io per far prima ho iniziato a prenderle con una mano mentre con l’altra le tenevo evitando di passarle una a una ai chierichetti. Mi sono subito accorto che c’era qualcosa che non andava dalle loro facce!
Gli zambiani, con la loro semplicità da bambini, sono campioni mondiali di richieste. Non si fanno minimamente problema a chiedere di tutto e in tutte le occasioni. Ireen che fa i mestieri nella nostra casa, quado vede le frittelle che don Roberto compra tutte le settimane per dare da lavorare a una ragazza (buone il primo giorno poi diventano piombo…) non si fa problema a chiederne una e poi ci ricorda che a casa ha tre figli e quindi se ne va sempre con un sacchetto con almeno quattro. Mentre ero in Italia ricevevo molti Whatsapp: “Mi puoi portare un cellulare… un portatile… uno sponsor per l’università… un vedovo” (tutto vero!). Chiedono senza farsi problemi senza nessun rancore se gli dici di no.
I bisogni qui sono tantissimi ed è impossibile rispondere a tutti. Difficile e forse impossibile avere un criterio e pensare di risolvere le questioni applicando una regola perché si uccide la vita. Per adesso mi barcameno per tentativi con la preoccupazione di lasciarmi sempre ferire (e talvolta sono ferite che arrivano alla carne) da chi chiede senza mai diventare un funzionario che ha le sue buone ragioni per dire di no.
Quando ci capita di rispondere a una di queste richieste, specie quando distribuiamo il pacco alimentare in questa stagione di carestia, cerco sempre di dire loro che la cosa più importante quando si riceve un dono è alzare lo sguardo su chi te lo sta dando. Grande è il rischio di prendere e portare via perdendosi il “di più” che è la presenza della persona che ti sta facendo quel dono e la ragione per cui te lo sta facendo.
Questa questione del dono e del bisogno è molto seria anche perché non sempre il dono è colmo di gioia come quando si fanno le valige per le vacanze in Italia ma talvolta costa come quando si fanno le valige per tornare in Zambia. L’altra faccia del dono è infatti il sacrificio. In questi giorni abbiamo letto un Vangelo che per me è uno dei più belli e commoventi: l’obolo della vedova lodata da Gesù perché “nella sua miseria ha gettato tutto quello che aveva per vivere”. Pare proprio che la questione non sia quanto si dona ma il fatto che o si dà tutto oppure non conta. Insomma, veramente “o la borsa o la vita” (se non doni la borsa non salvi la vita) o per dirla col Vangelo “chi perderà (non un bel verbo alle nostre orecchie) la propria vita per causa mia e del Vangelo la salverà”. Frasi incomprensibili sulla carta ma che spero questo secondo anno di missione mi aiuti a capire un po’ di più.
A presto (“solo” un anno) ds
Ecco le proposte che ci accompagneranno, nei prossimi giorni, al Natale che si avvicina, dagli spettacoli di Primaria e Medie (presso l’Auditorium di Seregno), al momento di festa che chiude l’attività didattica 2019, per i più grandi, passando per la Santa Messa natalizia, aperta a tutti, di giovedì 19 dicembre, ricordata sugli inviti degli spettacoli teatrali.
Saranno tutte occasioni di incontro, per un reciproco scambio di auguri per un lieto Natale e un Nuovo Anno ricco di serenità.
«Parlare di coding fra i banchi di scuola e realizzare progetti trasversali e multidisciplinari» dichiara Roberto Pagani, Dirigente Scolastico del Collegio Ballerini «rappresenta oggi uno strumento fondamentale per stimolare negli studenti attività di problem solving, lavoro di gruppo e didattica esperienziale. Il tutto utilizzando un ambiente di apprendimento che è vivo “nel digitale” come oramai lo è la nostra società. La EU Code Week ci ha consentito di promuovere alcuni progetti innovativi e siamo felici che Apple abbia selezionate tre nostri progetti fra i dieci che saranno raccolti nella prima edizione del Coding Playbook italiano».
Come da tradizione degli ultimi anni, il mese di ottobre impegna tutte le scuole d’Europa nella creazione di spazi di apprendimento e laboratori dedicati allo sviluppo del coding e del pensiero computazionale. L’EU Code Week rappresenta, in forte crescita di anno in anno, un appuntamento ricco di progetti e attività realizzati dalle scuole per sostenere l’utilizzo di tutte le moderne forme di linguaggio. Migliaia di esperienze che tutti gli studenti del nostro continente hanno la possibilità di vivere per aprire lo sguardo al futuro attraverso modalità innovative del fare scuola.
L’edizione 2019 della settimana dedicata al codice vede per il Collegio Ballerini un motivo d’orgoglio in più nel percorso che, da oltre otto anni, promuove l’utilizzo di tecnologie nella didattica, tablet e piattaforme di apprendimento cloud.
In occasione della pubblicazione della prima edizione di un libro digitale con le migliori attività italiane di coding, Apple ha infatti selezionato tre esperienze progettuali, fra le dieci totali presenti nel libro, che sono nate in Collegio e che sono state sviluppate dai docenti nei vari ordini di scuola.
Varie le tematiche promosse dalle attività: dall’utilizzo del coding come occasione di sviluppo linguistico e storytelling fino alla creazione di app per potenziare il funzionamento di smartphone e tablet. Sicuramente l’attività più coinvolgente (anche dal punto di vista fisico!) è stata RoboStreet, un laboratorio nel quale l’utilizzo del coding e della robotica ha stimolato, nei ragazzi della scuola secondaria di primo grado, l’apprendimento delle basi dell’educazione stradale all’interno di un percorso appositamente creato.
Lo sviluppo di queste progettualità proseguirà durante i prossimi anni scolastici nei quali queste tematiche saranno sempre più presenti nel curricolo didattico del Collegio anche grazie al lavoro dei docenti, fra cui alcuni formati e certificati Apple, che compongono il Team dell’Innovazione del Ballerini.
VISUALIZZA E SCARICA un estratto del progetto RoboStreet.
Il nuovo anno scolastico apre le porte a OpenLab – JobAcademy il nuovo spazio del Collegio Ballerini dedicato all’alta formazione professionale post diploma. Uno spazio voluto dalle principali associazioni di categoria, dalle imprese e dagli enti del settore che sono alla ricerca di personale sempre più specializzato.
Il Master in Food System Manager, inserito nell’offerta formativa IFTS di regione Lombardia, rappresenta il primo corso proposto ai giovani del nostro territorio. Un corso gratuito e aperto a tutti coloro che sono in possesso di un diploma di IV° anno CFP, V° anno (esame di Stato) oppure con titolo di studio superiori. I corsisti devono risiedere in Lombardia e avere meno di 29 anni di età.
Informazioni, colloqui di orientamento e utilità su: www.openlabitalia.it.