Il nostro saluto ad Antonio

Con profondo dolore apprendiamo che, nella notte di sabato, il nostro caro prof. Antonio Zambrano è andato in Paradiso.

Tutta la comunità del Collegio si stringe in preghiera attorno alla sua famiglia.
I funerali si terranno lunedì 20 gennaio, alle ore 15.30, presso la Chiesa Prepositurale di SS. Ambrogio e Simpliciano a Carate Brianza, Piazza IV Novembre 16.

In questa pagina lo ricordiamo anche con qualche immagine della scorsa primavera: in Collegio, con i suoi ragazzi d sala durante la visita del Card. Ernest Simoni, e con i colleghi e gli alunni che ha “guidato” nella sua amata Napoli, per la loro gita di più giorni.

POSSIBILITà DI INCONTRO PERSONALE

Avete partecipato alle serate di presentazione delle nostre scuole o all’Open Day, ma volete approfondire la conoscenza?

Non avete avuto occasione di venire a conoscere il nostro Collegio, ma volete informarvi sulle sue proposte scolastiche?

Potete contattare via mail il referente del settore a cui siete interessati (cliccate sui nominativi indicati scuola per scuola) per concordare un incontro personale, durante il quale riceverete informazioni e chiarimenti necessari e avrete l’opportunità di visitare il nostro Collegio.

La vita è un dono…

Carissimi,
ai più sinceri auguri di un lieto Natale e di un sereno 2020, anche quest’anno desidero aggiungere un pensiero più sostanzioso, la lettera che don Stefano, un mio caro amico prete missionario in Zambia, ha inviato a fine novembre a tutti i suoi amici in Italia.
Come sempre fanno i missionari, anche questo scritto allarga gli orizzonti e ci invita a vedere il mondo in un altro modo, più vero, più cristiano.
Per chi cerca un Natale meno superficiale… buona lettura!

Il Rettore Don Guido Gregorini

26 novembre 2019
Non è stato facile svuotare le valige al ritorno dall’Italia. Sono rimaste qualche giorno aperte e vuote in camera poi le ho messe nello sgabuzzino pensando che dovrà passare un anno prima di ritirarle fuori. Dovendo prepararle prima nella versione Zambia to Italia e poi Italia to Zambia ho potuto fare una interessante constatazione: in entrambi i casi contenevano solo regali. Partendo per l’Italia c’erano tutti i regali per gli amici italiani e tornando in Zambia avevo esattamente il massino del peso consentito (23 kg per due valige) tutti di regali ricevuti per me (Toscani di ogni tipo e taglia introvabili in Zambia, alimentari made in Italy, una bellissima cassa per la musica e qualche libro) e per la gente di qui (un intero campionario di magliette di tutte le squadre NBA, cappelli di lana fatti a mano, palloni per ogni sport…). Che bel mestiere quello di FedEx di doni: permette di gustarsi la doppia gioia di chi dona e di chi riceve.
Mi sembra una buona immagine di cosa sia la missione e quindi la vita cristiana: riconoscere che la vita è un dono perché nasce dall’amore della Trinità e quindi farla diventare dono e suscitatrice di doni. Come si fa a vivere senza aver scoperto questo? La vocazione è esattamente questo: scoprire a chi voglio donare la vita.
Nella cultura zambiana c’è questa bella tradizione: i doni si ricevono sempre con due mani aperte e non con una mano che “arraffa”. Me ne ero dimenticato qualche domenica fa quando durante la Messa c’era una lunga fila di donne che, per una occasione speciale, portavano una busta con l’offerta per la parrocchia. Io per far prima ho iniziato a prenderle con una mano mentre con l’altra le tenevo evitando di passarle una a una ai chierichetti. Mi sono subito accorto che c’era qualcosa che non andava dalle loro facce!
Gli zambiani, con la loro semplicità da bambini, sono campioni mondiali di richieste. Non si fanno minimamente problema a chiedere di tutto e in tutte le occasioni. Ireen che fa i mestieri nella nostra casa, quado vede le frittelle che don Roberto compra tutte le settimane per dare da lavorare a una ragazza (buone il primo giorno poi diventano piombo…) non si fa problema a chiederne una e poi ci ricorda che a casa ha tre figli e quindi se ne va sempre con un sacchetto con almeno quattro. Mentre ero in Italia ricevevo molti Whatsapp: “Mi puoi portare un cellulare… un portatile… uno sponsor per l’università… un vedovo” (tutto vero!). Chiedono senza farsi problemi senza nessun rancore se gli dici di no.
I bisogni qui sono tantissimi ed è impossibile rispondere a tutti. Difficile e forse impossibile avere un criterio e pensare di risolvere le questioni applicando una regola perché si uccide la vita. Per adesso mi barcameno per tentativi con la preoccupazione di lasciarmi sempre ferire (e talvolta sono ferite che arrivano alla carne) da chi chiede senza mai diventare un funzionario che ha le sue buone ragioni per dire di no.
Quando ci capita di rispondere a una di queste richieste, specie quando distribuiamo il pacco alimentare in questa stagione di carestia, cerco sempre di dire loro che la cosa più importante quando si riceve un dono è alzare lo sguardo su chi te lo sta dando. Grande è il rischio di prendere e portare via perdendosi il “di più” che è la presenza della persona che ti sta facendo quel dono e la ragione per cui te lo sta facendo.
Questa questione del dono e del bisogno è molto seria anche perché non sempre il dono è colmo di gioia come quando si fanno le valige per le vacanze in Italia ma talvolta costa come quando si fanno le valige per tornare in Zambia. L’altra faccia del dono è infatti il sacrificio. In questi giorni abbiamo letto un Vangelo che per me è uno dei più belli e commoventi: l’obolo della vedova lodata da Gesù perché “nella sua miseria ha gettato tutto quello che aveva per vivere”. Pare proprio che la questione non sia quanto si dona ma il fatto che o si dà tutto oppure non conta. Insomma, veramente “o la borsa o la vita” (se non doni la borsa non salvi la vita) o per dirla col Vangelo “chi perderà (non un bel verbo alle nostre orecchie) la propria vita per causa mia e del Vangelo la salverà”. Frasi incomprensibili sulla carta ma che spero questo secondo anno di missione mi aiuti a capire un po’ di più.
A presto (“solo” un anno)                          ds

 

Marko Ivan Rupnik – Natività (mosaico) – Battistero Cattedrale di San Sebastiano – Bratislava (Slovacchia)
BUON NATALE!
Concorso Presepi Auto Amica Seregno
Scuola Primaria: la partecipazione al concorso presepi indetto da Auto Amica Seregno ci ha fatto aggiudicare questo bellissimo trofeo. Complimenti a tutti i bambini del laboratorio di presepistica!
SPOON

L’evoluzione delle esperienze innovative di alternanza scuola lavoro, da oltre trent’anni parte fondamentale dell’offerta formativa dell’Istituto Alberghiero, vede dall’autunno 2019 la creazione di un nuovo ambiente didattico in Collegio: Spoon. È attiva, su questo stesso sito, una specifica pagina web dove visualizzare il calendario dei giorni di apertura, le relative proposte, e prenotare direttamente on line (clicca qui e apri PRENOTA SPOON oppure utilizza il bottone in home page).

Uno spazio di lavoro, studio e applicazione delle competenze professionali acquisite dagli studenti ed esercitate fra botteghe scuola, produzioni alimentari di filiera e valorizzazione del Made in Italy del comparto food e beverage. Un ambiente flessibile dove creare e gestire occasioni ristorative nelle forme apprezzate dal territorio. Servizi evoluti di food experience nei quali gli studenti sono gli attori e vivono così un apprendimento completo.

Spoon proporrà un nuovo evento esperienziale al territorio: dalla cucina smart sino ai pranzi didattici di degustazione con i produttori, passando per servizi creati in risposta a progetti sviluppati con le imprese della ristorazione tradizionale e della neoristorazione.

Il progetto si pone a completamento della definizione di nuovi standard di competenze professionali che negli ultimi tre anni ha visto la nascita del nuovo Istituto Alberghiero con certificazione europea. Supportando gli studenti in un percorso professionale dove rendere concreti i talenti e dare voce alle idee con ampio spazio agli standard internazionali di competenze per l’imprenditorialità, la sostenibilità, la cittadinanza attiva e l’apprendimento continuo e responsabile.

Per questo Spoon è un progetto che nasce con il pieno supporto delle principali professionalità di categoria del territorio – l’Unione Cuochi Regione Lombardia, l’Associazione Sommellerie Professionale Italiana e Solidus Professionisti dell’Ospitalità (maître di sala, direttori d’albergo e barman) – oltre alla collaborazione diretta con una rete di imprese del settore alimentare, dai piccoli produttori di nicchia sino a imprese di grandi dimensioni. La presenza di questi partner resta a garanzia dell’equilibrio fra didattica, cultura del lavoro e incontro con il mercato. Consentendo di certificare agli studenti ogni competenza sviluppata e ospitare occasioni uniche fra cui, a titolo di esempio, il progetto GranGusto di Lombardia realizzato dai cuochi professionisti direttamente con l’Assessorato all’Agricoltura della nostra Regione.

Il tutto realizzando le dinamiche di “Scuola in Azione” che il Ministero dell’Istruzione promuove per i nuovi percorsi di didattica in assetto lavorativo. Spoon potrà offrire una scuola ancor più curiosa ed efficace rendendo visibili i talenti delle giovani generazioni.

Vi aspettiamo!

INSIEME VERSO IL NATALE

Ecco le proposte che ci accompagneranno, nei prossimi giorni, al Natale che si avvicina, dagli spettacoli di Primaria e Medie (presso l’Auditorium di Seregno), al momento di festa che chiude l’attività didattica 2019, per i più grandi, passando per la Santa Messa natalizia, aperta a tutti, di giovedì 19 dicembre, ricordata sugli inviti degli spettacoli teatrali.

Saranno tutte occasioni di incontro, per un reciproco scambio di auguri per un lieto Natale e un Nuovo Anno ricco di serenità.

IL BALLERINI A “DETTO FATTO”

Abbiamo partecipato – come pubblico – alla puntata di “DETTO FATTO”, trasmissine di Rai2 condotta da Bianca Guaccero. Tutto rigorosamente in diretta. Interessante scoprire il mondo della TV da dietro l’obiettivo: un universo che ora possiamo dire di “conoscere” un po’ di più.

Alcuni passaggi un po’ lenti, ma quando è arrivato il momento del nutrizionista con la “Vitamina C” i ragazzi si sono guardati e si sono detti: “Questi sbagliano” riferito ai concorrenti. Ed è stato così!!

Tempo perso? Credo proprio di no: ora, quando ci chiederanno un parere sui programmi TV, avremo un’opinione più completa e reale dello “specchio magico”. In poche parole… DETTO FATTO…

Un grazie ai tecnici che ci hanno accolto con cordialità, simpatia e curiosità.

E poi che dire…trovare come direttore di studio un ex balleriniano che da anni lavora in Rai e che ci ha salutato con affetto e calore. Grazie Samuele.

Il Ballerini offre davvero tante opportunità ai suoi alunni…. Basta saperle coglierle.

P.S. Samuele è il mitico Samuele Cattaneo, maturità classica al Ballerini con una breve esperienza di insegnamento di filosofia tra il 1985 e il 1987 sempre al Ballerini!!!

Incontro con l’autore

Domenico Flavio Ronzoni è nato e vive a Briosco, nel cuore della Brianza. Laureato in Lettere Moderne, da molti anni si è segnalato come ricercatore appassionato ai vari aspetti della sua terra, alla quale ha dedicato numerosi volumi. Da alcuni anni coltiva anche la passione per la narrativa, in particolare per il racconto, che gli ha meritato vari riconoscimenti in concorsi letterari a livello nazionale.

Tra i suoi titoli più recenti ricordiamo Achille Ratti. Il prete alpinista che diventò Papa (2009), Conti e racconti tra il Lambro e il Gran Zebrù (2012), Il curioso della Brianza. Saggi, articoli, spigolature tra le pieghe della storia (2016), Tre racconti, tre montagne (2018), tutti pubblicati da Bellavite Editore.

Nell’ottobre 2019 la Provincia di Monza e Brianza gli ha attribuito il Premio “Beato Talamoni” per la sua trentennale attività nel campo della ricerca storica e della produzione saggistica, sviluppata con una attenzione particolare alla Brianza.

 

Il saggio storico di Domenico Flavio Ronzoni ricostruisce la vita, quasi del tutto sconosciuta ai più, di Giuseppe Cuzzi, un brianzolo nato a Nava (Colle Brianza, LC) che, dopo aver combattuto in Italia con Garibaldi e successivamente in Francia e in Montenegro, si diede ai commerci in Africa. Giunto nel Sudan, dove era da poco scoppiata la rivolta islamica del Mahdi, conobbe il generale inglese Charles G. Gordon, inviato dal governo britannico per organizzare l’evacuazione di Khartoum, e accettò di diventare suo collaboratore. Cuzzi per più di due mesi, grazie al telegrafo, rappresentò l’unico collegamento tra Gordon, assediato in Khartoum, e i governanti inglesi al Cairo e a Londra.

Caduta la città, Cuzzi fu catturato dai ribelli e dovette trascorrere in prigionia ben quindici anni, durante i quali fu costretto a convertirsi all’Islam e vide morire la moglie e una figlia. Liberato dopo grandi sofferenze nel 1898, tornava in Italia l’anno dopo con una bimba di cinque anni, sistemandosi a Milano, facendo per breve tempo parlare di sé, ma morendo povero e dimenticato nel 1923.

Le città di Milano e Como gli hanno dedicato una via, così come ha fatto, in Brianza, il Comune di Missaglia, ma questo di Ronzoni è il primo libro che ne ricostruisce la sua così particolare vicenda biografica.

GIALLO VAN GOGH

Noi bambini di prima abbiamo iniziato il nostro percorso di arte in inglese dai girasoli di Van Gogh. Un incontro affascinante con la luce, il calore e la forza dei colori del pittore olandese.