L’universo, tra scienza e stupore


Mercoledì 5 marzo 2025
Mercoledì 5 marzo 2025

Mercoledì 5 marzo alle ore 21.00, presso il Collegio Ballerini, una nuova iniziativa organizzata da Collegio Ballerini e Associazione l’Umana Avventura: un’interessante serata di carattere scientifico, ma non solo, tenuta dal dott. Silvano Formenti.
Il titolo scelto è molto esplicativo rispetto ai contenuti dell’incontro: La bellezza dell’Universo. Lo stupore dell’uomo di fronte a una meraviglia senza fine.
Al relatore della serata abbiamo chiesto di scrivere qualche riga di presentazione.

Da bambino ero affascinato dal cielo stellato; ricordo l’impressione di quando dal balcone di casa vedevo la via lattea fissa sullo sfondo del cielo. Allora, negli anni 70, le stelle si vedevano ancora…
Crescendo non è mai venuto meno il desiderio di cercare le ragioni di questa bellezza così imponente. All’università ho studiato Fisica, ho coltivato la passione per l’astronomia, sono finito a fare un altro lavoro, ma non ho mai smesso di guardare il cielo e cercare di comprenderne il mistero.
Mi sono accorto che questa ricerca non era solo mia, ma ha attraversato la storia dell’uomo. Ora la vorrei proporre a tutti, specialmente ai più giovani, sperando di suscitare in loro lo stesso stupore che vivo io.
Già gli uomini preistorici guardavano ammirati l’imponenza del cielo stellato e cercavano di riprodurlo, come potevano, nella grotta in cui vivevano. Migliaia di anni dopo pittori e poeti, come Van Gogh e Leopardi, affascinati dal cielo stellato, lo rappresentavano nelle loro opere facendo emergere la domanda di senso: Ed io chi sono?. In questi ultimi anni la capacità tecnica di esplorare direttamente i corpi celesti più vicini e, con i telescopi recenti, le galassie più lontane, non ha esaurito la domanda, anzi… Di fronte a questo infinito che la scienza oggi ci mostra ancora più infinito, riecheggia la vertiginosa domanda: Io sono nulla in tutto questo?
La bellezza dell’universo si manifesta anche nel profondo, addirittura nelle immense strutture che i nostri occhi, per come sono fatti, non possono vedere. Le scoperte scientifiche più recenti ci mostrano dettagli prima invisibili dell’universo e ogni volta stupisce la fantasia, la varietà e l’intelligenza nascosta della natura. Ma ciò che meraviglia di più è l’ordine e la bellezza che affascina e attrae l’osservatore.
Per quanto siamo realmente un microscopico puntino sperduto nell’infinito, la bellezza che abbiamo visto in tutte queste immagini è la trama, la struttura di cui l’universo è fatto. E il solo fatto che soddisfi il nostro gusto estetico, significa che è fatto per noi, c’è un nesso tra noi e il tutto.
Siamo quel livello in cui la Creatura riconosce ammirata la Creazione e ne ricerca il Creatore.
Se questa infinita bellezza è donata a ognuno, ciò significa che ognuno ha un valore infinito, anche chi pensa di non essere intelligente, anche chi fa fatica è fatto per un destino grande e la bellezza del cielo è lì a testimoniarlo.

In un libretto che leggo all’ultimo mio figlio ho trovato questo concetto espresso in modo semplice ma profondo nella poesia di Gianni Rodari: Il cielo è di tutti.

È mio, quando lo guardo. / È del vecchio, del bambino, / del re, dell’ortolano, / del poeta, dello spazzino.
[…]
chi guarda il cielo per ultimo / non lo trova meno splendente.”

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